Pizzofalcone e “Le Mortelle”

Pizzofalcone e “Le Mortelle”, settimo volume dell’opera di Italo Ferraro, Napoli. Atlante della città storica, è il primo dei due volumi dedicato ai borghi, ovvero le aree esterne, occidentali; il secondo avrà per oggetto “Chiaia” e concluderà la serie di otto volumi dedicata alle parti urbane.

Fronte copertina Atlante VII Volume - Pizzofalcone e le Mortelle

In diciotto capitoli Pizzofalcone e “Le Mortelle” descrive in modo ordinato e sistematico, minuziosamente e senza pregiudizi, la formazione della città, dalle origini fino alle trasformazioni dell’800 e del ‘900, avvenute specialmente lungo la costa; nonostante le molte ipotesi sul passato di Pizzofalcone, quasi inesistenti sono i resti materiali e pertanto l’area verrà trattata, come sempre nei precedenti volumi dell’Atlante, seguendo le tracce fisiche, sperimentabili, del suo passato edilizio ed urbanistico.

Tanto per cultura, tanto per localizzazione e forma geografica, tanto anche per occasionale apporto documentario, le parti di un sistema assai complesso e differenziato, si presentano con spiccate diversità; il pianoro di Pizzofalcone, originaria proprietà del monastero di Monteoliveto, documentatissimo in tutti i passaggi della formazione dei suoi edifici, palazzi e monasteri: l’Egiziaca, la Nunziatella, Santa Maria degli Angeli, il Presidio, ed i numerosissimi palazzi tra i quali l’opera sanfeliciana per Serra di Cassano e l’antichissimo palazzo Carafa; il lungomare, con la completa trasformazione del volto della città, dalla Vittoria a Santa Lucia ed al porto militare, tra ‘800 e ‘900; la direttrice di via Chiaia fino al mare, l’antichissima Cappella Vecchia, piazza dei Martiri ed il collegamento ottocentesco di via Morelli con il Chiatamone; la densità residenziale dei Gradoni di Chiaia, i palazzi di via Nicotera a ridosso del palazzo Cellamare, la storia intrecciata del monastero di San Carlo alle Mortelle e dello scomparso palazzo D’Andrea, poi Brancaccio; infine il corso Vittorio Emanuele con i monasteri di Santa Maria Apparente e San Nicola da Tolentino ed il vico Vasto con il monastero di Betlemme e la singolare storia moderna del “palazzo dei Veterani”.