San Carlo all’Arena e Sant'Antonio Abate
San Carlo all’Arena e Sant'Antonio Abate, sesto volume dell’opera di Italo Ferraro, Napoli. Atlante della città storica, completa, dopo dallo Spirito Santo a Materdei e Stella, Vergini, Sanità, il ciclo di tre volumi dedicati ai borghi, ovvero le aree esterne, nord-orientali; i volumi relativi alle parti urbane, avranno per oggetto i borghi occidentali, ovvero Pizzofalcone e Chiaia.
In diciotto capitoli San Carlo all’Arena e Sant'Antonio Abate descrive un territorio vastissimo che va dalle pendici di Capodimonte a quelle di Capodichino, attraversa la piana del “borgo di Sant'Antonio” e dell’Arenaccia, coprendo aree che conservano tracce del passato nelle pieghe di una città fortemente trasformata nell’Ottocento e nel Novecento; proprio per gestire territori così estesi sono stati elaborati tre capitoli-Appendici che seguono trasformazioni urbane ed evoluzione della forma a scala molto grande. Gli altri quindici capitoli seguono il formarsi delle antiche aree di Miradois, del Moiariello, di Santa Maria degli Angeli e del Paradisiello fino a Sant'Efremo e ai Ponti Rossi; via Foria, con i Miracoli e San Carlo all’Arena e poi l’Orto Botanico e l’Albergo dei Poveri, piazza Carlo III e la via Don Bosco ovvero la via Nuova del Campo, opera dei francesi; sotto via Foria si estende il “borgo”, con le chiese ed i conventi di Sant'Antonio Abate, Santa Maria Avvocata, Tutti i Santi, Sant'Anna a Capuana con via Cesare Rosaroll, antico percorso delle mura e dei fossi; L’Arenaccia, dai Ponti Rossi al Ponte di Casanova ed infine al ponte della Maddalena, è stato l’asse, attraverso l’area orientale e le antiche paludi, sul quale si è accresciuta la città orientale, i Cimiteri e i nuovi rioni di Poggioreale.